Questa volta siamo davvero all’ultimo contributo del mese sul tema dell’innovazione, parola d’onore!!

Ospite del nostro blog è Riccarda Viglino insegnante, formatrice (e … mamma di Giulia) che già in tempi non sospetti ci ha già donato il suo personale contributo su un altro tema importantissimo : la Felicità !

Per conoscere meglio Riccarda e il suo blog sui temi dell’apprendimento cooperativo cliccate qui :  Riccarda Viglino …mentre per capire perchè Riccarda sostiene che “oggi più che mai abbiamo bisogno di creatività ed innovazione” e  quindi perchè dovremmo permettere ai nostri bambini di sviluppare, attivare ed  abituarsi a lasciare la mente libera di creare , immaginare ed innovare dedicatevi alla lettura del suo importante contributo!

Grazie a Riccarda e …buona lettura !


Il futuro non è un luogo dove andiamo, ma un luogo che creiamo. Le strade non devono essere trovate, ma costruite e l’attività di costruirle cambia sia il costruttore che la destinazione.

(John Schaar politologo)

 

CREARE, IMMAGINARE, INNOVARE. UNA DISPOSIZIONE DELLA MENTE

Quante volte ci è capitato di sentire la frase “Non sono creativo, sono fatto così” quasi che le capacità creative abbiano origine genetiche, risiedano nei nostri geni e cromosomi. Per fortuna non è così. Tutti gli esseri umani infatti possiedono la capacità di generare idee, prodotti, tecniche, soluzioni, originali ed intelligenti se questa capacità viene stimolata e sviluppata così da trasformarsi in disposizione della mente.

Nei paesi anglosassoni li definiscono “Habits of Mind”, gli abiti della mente. Comunemente in italiano si parla di atteggiamenti, altri li traducono con disposizioni della mente. Non sono abilità ma modalità con le quali si agisce, si utilizzano le conoscenze, si dà senso alle proprie attività. Gli atteggiamenti sono il modo con il quale si dà “sapore” e “colore” alle azioni, ci permettono di distinguere il livello di qualità delle azioni stesse,

“[Le disposizioni] sono abitudini della mente, inclinazioni, tendenze e caratterizzazioni. Diversamente dalle abilità, non sono mai pienamente possedute, ma piuttosto sono atteggiamenti che sembrano caratterizzare la volontà dell’essere umano: avere un atteggiamento a interrogarsi, a perseverare quando una risposta non è immediatamente conosciuta, ed essere disponibili a cambiare la propria mente alla luce di una nuova informazione” (Costa & Liebmann, 1997, p. 2).

Costa e Kallick (2007) ne individuano 16:

  1. Persistere
  2. Gestire l’impulsività
  3. Ascoltare con comprensione ed empatia
  4. Pensare flessibilmente
  5. Pensare sul pensare (metacognizione)
  6. Impegnarsi per l’accuratezza
  7. Porre domande e problemi
  8. Applicare la conoscenza già posseduta a nuove situazioni
  9. Comunicare con chiarezza e precisione
  10. Raccogliere informazioni attraverso tutti i sensi
  11. Creare, immaginare, innovare
  12. Rispondere con meraviglia e stupore
  13. Assumersi rischi responsabili
  14. Provare un senso di umorismo
  15. Pensare in modo interdipendente
  16. Rimanere aperti a un apprendimento continuo

Tra queste al punto 11 dell’elenco troviamo: Creare, immaginare, innovare.

Le persone innovative hanno visioni, immaginano, prefigurano; non aspettano ma anticipano. Il pensatore creativo non si scoraggia ma persevera, si spinge oltre i limiti delle proprie conoscenze ed abilità, genera e mantiene standard di qualità elevati, inventa nuovi modi di vedere una situazione esaminando possibilità alternative da molte angolature, è capace di cambiare prospettiva. Si tratta di persone aperte e disponibili a giudizi critici, che esplicitano le loro idee ed espongono i propri prodotti perché altri li giudichino, che cercano feedback nello sforzo crescente di migliorare.

Chi sa creare, immaginare ed innovare spesso possiede e coltiva altre disposizioni della mente. Le persone creative innovano assumendosi rischi, andando oltre i limiti stabiliti, accettano la confusione e l’incertezza, anzi ne sono stimolati. Considerano gli ostacoli come opportunità sfidanti e stimolanti, in grado di produrre sviluppo.

Utilizzano la metacognizione, sanno pensare sul pensare. Sanno predisporre un piano d’azione, riflettere su di esso, valutarlo e modificarlo; predispongono strategie per ricercare o produrre le informazioni necessarie.

Si pongono e pongono domande, individuano problemi. Sanno come fare domande per colmare il vuoto tra ciò che conoscono e ciò che non conoscono, riconoscono fenomeni e discrepanze presenti nel loro ambiente, indagano sulle cause che li determinano.

Sanno applicare la conoscenza pregressa a nuove situazioni richiamando il loro archivio di conoscenze ed esperienze e le utilizzano per affrontare nuove sfide poiché sono capaci di rielaborarle ed organizzarle.

Pensano in modo flessibile, sanno accostarsi ad un problema da una nuova angolatura, utilizzando un nuovo approccio, sono capaci di “pensiero laterale”. Hanno fiducia nelle loro intuizioni, considerano pensieri e punti di vista alternativi, non temono la diversità.

Si impegnano ad apprendere in modo continuo, cercano di fare progressi, crescere, apprendere, modificare se stessi. Sono fiduciosi e curiosi, sanno di non sapere e non hanno paura di scoprirlo, colgono nell’apprendimento la bellezza della scoperta.

Oggi più che mai abbiamo bisogno di creatività ed innovazione, abbiamo bisogno di persone che sappiano non tanto produrre nuovi oggetti o nuove app di per sè innovativi ma che si riferiscono ad un mondo ed a un modello di sviluppo vecchi e lacunosi, ma sappiano piuttosto immaginare il futuro ed anticiparlo, che non siano spaventate dalla complessità e dall’eterogeneità ma sappiano cogliere la bellezza della sfida. Il nostro mondo esige soluzioni e risposte tutte da costruire.  I tempi bui sono incubatrici del nuovo, sta a noi contribuire a questa nascita e determinare la qualità e la bellezza di ciò che faremo nascere. In sostanza il mondo che lasceremo ai nostri figli.