Chiudiamo in bellezza il mese dedicato al tema del racconto con l’articolo di una collega Assistente Sociale che come noi ha scelto di farsi carico di raccontare la Professione ma ha scelto di farlo in un luogo davvero molto insidioso
…la TV!
Questa settimana chi ci scrive il contributo è Laura Francesca Roccati, piemontese di nascita ma genovese d'”adozione”, assistente sociale da più di vent’anni è stata Consigliere del CROAS Liguria per due mandati e da sempre è interessata al tema della promozione e tutela della Professione, al punto di essere stata Presidente della commissione dedicata a questi temi nel corso della sua esperienza di consigliera.
Non a caso noi abbiamo avuto il piacere di conoscerla e vedere brillare i suoi occhi di motivazione e volontà nell’ambito dell’evento organizzato dal CROAS Liguria il 24 Aprile scorso il Seminario “Brutte storie bella gente, cosa raccontano i media della professione, cosa gli assistenti sociali raccontano della professione” una giornata entusiasmante in cui, grazie all’invito del Presidente Giovanni Cabona e l’esperienza di Laura, abbiamo scoperto che andare in televisione a parlare della professione “si può fare! ” e anche bene !!!
Ringraziamo Laura per il suo contributo e… buona lettura ( o visione !) a tutti voi !
GUERRIERI
Finalmente è arrivato il momento!
Ricordo bene di averlo pensato quando Cabona, il presidente del nostro Ordine, una mattina di Dicembre scorso mi ha chiamata per propormi di partecipare ad una trasmissione come assistente sociale. Sono sicura di averlo pensato perché, essendomi occupata per otto anni di comunicazione ed immagine nel nostro Ordine per la nostra professione, sarebbe stato necessario iniziare a lavorare sul serio con i media, convinta come sono che la nostra professione è troppo poco conosciuta perché anche noi professionisti negli anni non abbiamo fatto abbastanza e bene per farci conoscere, perché chi scrive di noi non siamo noi, ma lasciamo che siano altri che poco e male sanno della nostra professione, non facendo altro che mutuare gli stereotipi con i quali ci rappresentano in modo pedissequo. I giornali scrivono articoli feroci su di noi infarciti di inesattezze e falsità e quando chiediamo siano pubblicate le precisazioni o l’esattezza dei fatti, l’articolo di rettifica, quando c’è, si riduce a poche righe relegate in fondo al giornale e solitamente dopo giorni, perdendo così di senso ed efficacia. Stessa sorte se si tratta delle trasmissioni televisive, solitamente in cerca di audience e non mosse certo dallo spirito di servizio per una vera informazione, spesso trasmissioni del dolore, dove ovviamente noi non possiamo né dobbiamo intervenire, dovendo proteggere la privacy proprio delle persone che ci “additano”.
Come non accogliere con entusiasmo la proposta di partecipare alla trasmissione di una emittente televisiva regionale che tratta proprio di persone e delle loro storie, difficili e travagliate, ma tutte legate dal senso di speranza e di riscatto, la trasmissione infatti si chiama “Guerrieri”. Il format della trasmissione prevede, oltre alla conduttrice e all’ ospite diverso per ogni puntata, la presenza di tre ospiti fissi: un avvocato, uno psicologo e finalmente un assistente sociale. Il senso della trasmissione è proprio quello di dare finalmente spazio al nostro punto di vista, garantendoci un “luogo” dove poter dare voce alla nostra professione, in modo diretto, trasparente e assolutamente libero, finalmente una trasmissione che ha voglia di fare informazione.
Essere ogni settimana in trasmissione in diretta per mezzora, tempo comunque sempre troppo insufficiente per parlare compiutamente di argomenti così complessi, mi da modo di parlare alla gente con termini semplici, comprensibili ai non addetti ai lavori, di farci conoscere, di contribuire ad abbattere i chichè e i pregiudizi, a fare chiarezza sulla confusione che aleggia sul nostro operato. Ho avuto la fortuna di trovare al mio fianco altri professionisti con i quali è stato possibile costruire ogni volta un intervento veramente integrato, capace così di arrivare ai telespettatori più efficacemente.
Siamo arrivati alla quattordicesima puntata, dovremmo farne altre tre e poi si chiude ma la cosa che mi entusiasma e che si è solo chiusa la stagione, perché a settembre si ricomincia…
Genova, 27 Maggio 2018
Laura Francesca Roccati
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